domenica 20 gennaio 2013
Distinguere per unire
L’inserimento di temi etici all’interno del programma di
un partito mette a serio rischio la possibilità di rispettare il
principio di laicità di dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di
Dio . Che questa coabitazione sia dannosa sia alla Politica che
all'Etica del resto è provato dal bilancio negativo in campo etico
ottenuto dalla dissolta DC ma anche dalla situazione di stallo dei
partiti della Sinistra causata anche dal non volere rinunciare ai temi
etici . E non può essere altrimenti dato che Politica ed Etica sono
categorie sostanzialmente diverse ,da trattare con strumenti mentali e
principi diversi anche se ambedue si ritrovano inseparabilmente unite in ogni persona
e realtà umana . Da questa indivisibile unione deriva poi per ogni politico l'obbligo di dichiarare non solo le sue opzioni
politiche ma anche i suoi principi etici perchè i suoi elettori ne possano
tenere conto . Ciò detto non si nega affatto che anche l'Etica debba avere una sua casa o una struttura organizzata analoga ai partiti . Ma tale casa
deve nascere ad opera dei politici di buon volere che a prescindere dal partito
in cui militano si devono collegare dietro un cartello o una Agenda etica e
pretendere dai rispettivi partiti di provenienza il rispetto della loro libertà
di coscienza . Politica ed Etica vanno laicamente distinte nelle
strutture perché nelle persone ed in ogni società possano convivere senza reciproche indebite interferenze .
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