mercoledì 30 gennaio 2013

Senza padri

Siamo così poco italiani forse perchè i nostri storici di Regime a cominciare dal ' Risorgimento' ci hanno fatto vergognare del nostro passato .

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-e-vero-mussolinifece-cose-buone-5700.htm

Impasse etica della Sinistra


E’ senza dubbio ragionevole la preoccupazione espressa da buona parte del mondo cattolico che il voto dato ai partiti della sinistra come PD, Sel , Rivoluzione Civile e Mov 5 stelle possa mettere a rischio la difesa in Parlamento dei valori non negoziabili della vita , della Famiglia e della Libertà di educazione  dato che tali partiti  hanno espresso a tale riguardo intenzioni programmatiche inaccettabili  . Questa presa di posizione della Sinistra in materia etica  purtroppo  non fa che continuare una ideologizzazione e una visione clericale della politica della quale invece tutti gli altri partiti pare si siano liberati concedendo in materia di etica libertà di coscienza e di voto ai loro aderenti . D'altra parte  è innegabile che tale ritardo della Sinistra   non nuoce solo  alla Sinistra ma  blocca tutto  il sistema politico italiano che fatica ad evolvere  verso una democrazia della alternanza in cui si confrontano proposte politiche  diverse ma tutte accettabili in quanto opinabili in linea di principio e non in contrasto con i valori non negoziabili .  Per il Bene Comune Occorre dunque  uscire da questa situazione  . Ma  l'invito rivolto all'elettorato cattolico politicamente orientato a sinistra a non votare i predetti partiti  toutcourt  perchè non rispettano i valori  non credo avrebbe  grande ascolto ,   tenuto conto della italica passione per la  politica . Un approccio molto più pragmatico e producente  a me pare invece  quello proposto dal Forum delle Famiglie  con la sua iniziativa rivolta  a tutti i candidati alle prossime politiche di sottoscrivere un impegno  per la difesa trasversale di questi valori  in Parlamento . Questa iniziativa se adeguatamente supportata potrebbe fare emergere  a Sinistra una pattuglia di politici eticamente  sensibili che  a propria volta potrebbe ottenere  dal Partito la auspicata libertà di coscienza e di voto in materia etica .

A di sopra dei Partiti


In questi  giorni si dibatte molto in casa cattolica sulla strategia da adottare  per la difesa in Parlamento dei valori non negoziabili della difesa della vita in tutti i suoi stadi  , della famiglia naturale di uomo e donna  e della libertà di educazione come diritto inalienabile dei genitori  . E sono molti che criticano il card Angelo Bagnasco  segretario della CEI perché  sarebbe   passato da un appoggio più o meno esplicito al PDL ad un vero e proprio rompete le righe con l’ammettere la  possibilità per un cattolico di votare anche altri partiti pur di scegliere nelle loro liste candidati cattolici o di dichiarata  disponibilità a sostenere i predetti  valori . Certo è  legittimo temere  la dispersione delle forze  .  Ma occorre chiedersi se sia lecito arrivare a tale auspicabilissima anzi necessaria aggregazione in un modo qualsiasi ed in particolare se debba essere fatta  da un partito come sostengono questi  nostalgici  del ‘ partito cattolico’  o al disopra e al di fuori  dei partiti . In termini più netti  la domanda da porsi  è : fa bene all’Etica ed anche alla Politica la loro convivenza dentro una stessa casa  ? Ora è innegabile che la confusione tra politica ed  etica attuata nella prima repubblica sia a sinistra che a destra non ha aiuto in passato  i cattolici a  contrastare aborto e divorzio e blocca oggi la piena attuazione del bipolarismo perché continua ad essere praticata a Sinistra  . In conclusione non si può che dare un plauso alla CEI perché è più avanti e più laica di certi cattolici . E che sia più facile raccoglier il consenso sui temi etici al di fuori degli schieramenti politici è confermato dalla recente  costituzione  in Parlamento dell’Intergruppo Parlamentare  per la Sussidiarietà  promosso da Maurizio Lupi che ha raccolto ben 320 parlamentari  provenienti da diversi partiti .

domenica 20 gennaio 2013

Distinguere per unire

L’inserimento di temi etici all’interno del programma di un partito mette a serio rischio la possibilità di rispettare  il principio di laicità di dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio  . Che questa coabitazione sia  dannosa sia alla Politica che all'Etica   del resto è provato dal bilancio negativo in campo etico ottenuto dalla dissolta DC ma anche  dalla situazione di stallo dei partiti della Sinistra causata anche dal non volere rinunciare  ai temi etici . E non può essere altrimenti dato che Politica ed Etica  sono categorie  sostanzialmente diverse ,da trattare con strumenti mentali e principi diversi anche se ambedue si ritrovano inseparabilmente unite in ogni persona e realtà umana .   Da questa indivisibile  unione deriva poi  per ogni politico l'obbligo di dichiarare non solo le sue opzioni politiche ma anche i suoi principi etici perchè i suoi elettori ne possano tenere conto . Ciò detto non si nega affatto che anche l'Etica debba avere  una sua casa o una  struttura organizzata analoga ai partiti . Ma tale casa  deve nascere ad opera dei politici di buon volere che a prescindere dal partito in cui militano si devono collegare dietro un cartello o una Agenda etica e pretendere dai rispettivi partiti di provenienza il rispetto della loro libertà di coscienza  . Politica ed Etica  vanno laicamente distinte nelle strutture perché nelle persone  ed in ogni società possano convivere senza reciproche indebite interferenze .

giovedì 17 gennaio 2013



cari amici non illudiamoci che i nostri orientamenti etici
possano essere sostenuti in parlamento perchè si trovano dentro il programma di un partito politico perchè la politica li tratterà come e peggio delle sue promesse elettorali in materia politica . Affidiamoli invece ad un coordinamento etico trasversale da fare nascere urgentemente in modo che vi possano aderire politici di buon voler di tutti gli schieramenti ma degni del nostro voto e della nostra fiducia .

Il Centro per curare il Bipolarismo o per Casini ?


Il Centro cura del Bipolarismo secondo Casini
PFCasini  sostiene che non assumere  scelte  programmatiche  nette e chiare come fa il Centro fa bene al Bipolarismo . In tale modo infatti con alleanze variabili si farebbe  prevalere di volta in volta  ciò che è buono per il Paese  e si eviterebbe  il Bipolarismo  Muscolare .  In altri termini una lode della Prima Repubblica con  i partiti senza programmi e impegni  elettorali  e con i deputati  eletti senza alcun vincolo di mandato ( art 67  della Costituzione)  . Una delega piena in bianco da parte degli elettori alla Politica.  Ora a parte il fatto che a decidere ciò che è Bene sarebbero  ogni volta i politici del  Centro  e nemmeno i loro elettori  , noi abbiamo già sperimentato la applicazione di tali principi fondati probabilmente su una illuministica roussoniana  fede nella bontà della natura umana  ed abbiamo avuto  la dilapidazione delle casse dello Stato , la deresponsabilizzazione e la corruzione della Politica  e  la ingovernabilità . Sorge dunque  il più che fondato sospetto che l’onorevole PF Casini con  la sua politica di ago della bilancia o dei due forni  cerchi più che il Bene del Paese quello del suo Partito . 

mercoledì 16 gennaio 2013


Per duemila anni l’Italia ha portato in sé un’idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta, non la speculazione di una mente di gabinetto, ma un’idea reale, organica, frutto della vita della nazione, frutto della vita del mondo: l’idea dell’unione di tutto il mondo, da principio quella romana antica, poi lapapale.
I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni e mezzo in Italia comprendevano che erano i portatori di un’idea universale, e quando non lo comprendevano, lo sentivano e lo presentivano. La scienza, l’arte, tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale. Ammettiamo pure che questa idea mondiale, alla fine, si era logorata, stremata ed esaurita (ma è stato proprio così?) ma che cosa è venuto al suo posto, per che cosa possiamo congratularci con l’Italia, che cosa ha ottenuto di meglio dopo la diplomazia del conte di Cavour? È sorto un piccolo regno di second’ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale, [...] un regno soddisfatto della sua unità, che non significa letteralmente nullaun’unità meccanica e non spirituale (cioè non l’unità mondiale di una volta) e per di più pieno di debiti non pagati e soprattutto soddisfatto del suo essere un regno di second’ordine. Ecco quel che ne è derivato, ecco la creazione del conte di Cavour!”
Fëdor Michajlovic’ DostoevskijDiario di uno scrittore, ed. it. a cura di Ettore Lo Gatto, Sansoni, Firenze 1981, 1877, Maggio-Giugno, capitolo secondo, pp. 925-926.