giovedì 24 novembre 2011

Chi sono gli italiani

Scuola e crisi di identità
Il caso recente di una statua della Madonna rimossa da un’aula scolastica di Palermo per rispettare il ‘ diritto di un’alunna musulmana di non avere impartiti insegnamenti cattolici’ ripropone la importanza di chiarire cosa si debba intendere per neutralità della Scuola di Stato e dello Stato in genere . Ora è chiaro che tale neutralità non può essere assoluta dato che lo Stato come espressione di una Comunità non può non esprimere i valori di quella Comunità e la sua visione di vita di cui la religione è parte fondamentale . Una visione di vita che nella scuola ha un compito essenziale nel completare la formazione degli alunni , formazione che non può essere ridotta alla sola istruzione . Proprio per questo ai genitori come primi responsabili della educazione dei figli va riconosciuto il fondamentale diritto di potere scegliere e senza spese aggiuntive la scuola . Per lo stesso motivo a questi musulmani saliti all’onore della cronaca per le loro proteste contro i simboli della nostra fede , va almeno riconosciuto il merito di preoccuparsi di fornire ai propri figli l’ambiente per loro più ‘adatto’ . Un riconoscimento questo del ruolo fondamentale svolto dalla fede religiosa nel formare la cultura e la identità di un popolo che noi avvelenati da 150 anni di propaganda massonico risorgimentale , purtroppo abbiamo dimenticato come dimostra anche la decisione della Preside palermitana di rimuovere la statua dall’aula . Una decisione che non è rispetto della libertà degli altri di essere quello che sono per fede e cultura ma rinuncia di noi italiani ad essere quello che siamo per fede e per cultura . Infatti , come riconosceva perfino il laico B. Croce, i caratteri fondamentali della nostra identità culturale costituiti tra l’altro proprio dal rispetto di ogni altra identità e fede derivano proprio da quel Crocifisso e da quella Madonna che ce lo insegnano da 2000 anni . Per questo abbiamo il diritto e il dovere di esporli in tutti i muri delle nostre italiche scuole come la nostra vera bandiera nazionale . Non farlo è segno di ipocrisia o peggio di non sapere più chi siamo . Naturalmente da quanto esposto risulta che anche i musulmani hanno diritto a poter disporre di loro scuole ispirate nel rispetto dei valori fondanti del paese che li ospita alla loro religione e visione di vita . Un diritto al quale potrebbero accedere se ad essi come ad ogni altro cittadino fosse consentito di potere scegliere la Scuola da finanziare con un Buonoscuola assegnato dallo Stato ad ogni cittadino in età scolare . La riduzione di questi episodi di conflittualità che ne conseguirebbe si aggiungerebbe agli altri motivi di giustizia e libertà in favore della liberalizzazione della Scuola finora inutilmente invocata nella nostra Italia .

mercoledì 23 novembre 2011

Governo Monti , il governo di un ,Partito che gli elettori non hanno eletto e al quale non potranno dare un voto

 Governo Monti , il governo di un Partito che  gli elettori non hanno eletto e al quale non potranno dare un voto
E adesso anche il Presidente Napolitano con la sua richiesta di concedere la cittadinanza a tutti coloro che nascono in Italia  a prescindere dallo status dei loro genitori , mette un nuovo ostacolo sulla via del governo Monti perché mette in agenda qualcosa che esula dalla emergenza economica . Infatti i fautori del cosiddetto governo tecnico e delle larghe intese  hanno appoggiato la loro richiesta di sospensione del normale gioco democratico tra maggioranza ed opposizione  con la necessità di risolvere in tempi brevi questa emergenza. Mettere altra carne al fuoco non avrebbe alcuna giustificazione perché distrarrebbe il governo dal suo principale obiettivo e aumenterebbe i dubbi  già piuttosto forti sulla stessa sua capacità di assolvere il suo pur limitato compito . Perchè a questo riguardo è bene smascherare l’inganno connesso con l’attribuire il termine di   tecnici a chi fa scelte in campo economico  . Infatti anche la Economia oltre a non essere  una scienza esatta come è dimostrato dal fatto che la crisi attuale non è stata prevista da nessuno  , è soggetta ad una valutazione politica ed etica come tutte le attività dell’uomo . Se scienza è , essa per la sua complessità è più affine a quelle umane e politiche che a quelle fisico sperimentali : basti la costatazione di quanto la borsa risenta dello stato d’animo degli investitori . In conclusione anche le scelte economiche hanno il carattere della opinabilità come quelle politiche e come queste hanno il carattere di rischio e scommessa affidate ad una determinata visione generale della società . Per questo esistono i Partiti e per questo è data agli elettori la possibilità di metterne alla prova dei fatti e dei risultati le proposte . E’ questo il gioco della democrazia che si può reggere però solo se gli elettori hanno modo di individuare con sicurezza quali scelte sono state fatte e chi li ha governati . Ora nessuno può negare che a riguardo Berlusconi abbia qualche merito mentre altri politici come i centristi di PF Casini nutrono ancora nostalgia per la politica delle larghe intese della prima repubblica che è stata una negazione della politica perché ha rinunciato a scegliere per potere amministrare un potere clientelare . Ed anche il governo Monti tutto sommato rappresenta  un regresso verso quella politica  . Non sarà un governo tecnico ma soltanto un governo di un partito che non siede in Parlamento . Un governo che   deciderà della nostra economia e delle nostre tasse senza che gli elettori possano sapere a quale Partito fare pagare il conto . E ciò a parte una morte prematura  più che probabile che ci farà forse rimpiangere di non essere andati subito al voto .
Giuseppe Maria Sesta    Palermo 23 Novembre 2011

martedì 22 novembre 2011

Il monarca e i democratici

In questi giorni abbondano sui media le valutazioni sul passato governo e su Berlusconi in particolare  Io credo che pur con tutte le sue intemperanze ( ma onestamente chi di noi è perfetto ? ) e nonostante non abbia attuato gran parte del  programma liberale promesso ( ma quale guerra ha dovuto subire dai magistrati e quante resistenze ha incontrato nella nostra vecchia macchina statale , nelle diverse caste politiche e non e in una opposizione preconcetta ) Berlusconi abbia avuto il grande merito di costringere i politici  che finora hanno chiesto deleghe in bianco , a impegnarsi in programmi da attuare . Un comportamento avallato purtroppo dall'art 67 della nostra Costituzione che recita : ' il parlamentare è eletto senza vincolo di mandato' . Questa norma esiziale deresponsabilizza di fatto i parlamentari nei confronti del loro elettorato e legalizza inoltre come abbiamo visto ogni cambio di casacca in corso di legislatura . Ma nessuno dei politici ‘democratici’ che siedono in parlamento parla di abolirla almeno di fatto con un esplicito impegno elettorale di adesione al partito e al suo programma per tutta la legislatura ; invece vogliono reintrodurre le preferenze come se la scelta di persone garantisse la scelta di ciò che faranno .Cosa ha fatto invece il ‘monarca’ Berlusconi ? ha introdotto la prassi di scegliere  programmi , alleanze e premier prima delle elezioni , una prassi che ci permette tra l'altro di dare ora un voto anche a lui e al  suo governo , una prassi che ormai  nessun partito oserà abbandonare . E a voi sembra poco ? A me pare che basti e avanzi  perché tutti gli italiani a destra e a sinistra siano grati a Berlusconi .

mercoledì 17 agosto 2011

Perchè la famiglia è in crisi

Nella ricerca delle cause della crisi attuale della famiglia credo non si possa  trascurare l’influsso determinante dell’attuale clima culturale della nostra società connotato dalla cosiddetta morte del padre e dell’autorità e da un selvaggio processo di liberazione femminile che teorizzando una perfetta e simmetrica uguaglianza di ruolo e di funzioni tra i sessi  ha disorientato la donna nella ricerca della sua vera vocazione .Così il verbo democratico ha imposto che neanche nella famiglia si possa più parlare di capi e quello femminista che la donna il suo ruolo non debba  più accettarlo   ma sceglierlo .  Che siano state queste le cause del crollo della famiglia non dovrebbe essere tema di discussione  almeno tra i credenti ma purtroppo così non avviene dato che anche tra il clero vi sono i critici della cosiddetta misoginia di S Paolo e delle società del passato giudicate arretrate e antidemocratiche . Ma nella SS ben si parla di capi , valga per tutte S Paolo con la sua immagine del Corpo Mistico formato dai cristiani in unione con Cristo come le membra del corpo con la testa e Cristo stesso ha voluto affidare la sua Chiesa ad un capo . Secondo la SS poi il ruolo che uomo e donna sono chiamati a svolgere non può essere scelto dagli interessati perché è predeterminato dalla natura e pur nel riconoscimento di una pari dignità vi è una esplicita subordinazione della donna all’uomo . Infatti nella Genesi leggiamo : Dio creò l’uomo a sua immagine , lo creò maschio e femmina ( Genesi 1, 27 ) ; Dio pose l’uomo nel giardino dell’Eden perché lo coltivasse ( Genesi 2,15 ) non è bene che l’uomo sia solo , gli voglio fare un aiuto a lui simile ( Genesi 2,18 ). Un rapporto di subordinazione da Paolo ulteriormente chiarito nella sua ragion di essere , come immagine vivente del rapporto tra la Chiesa e Cristo . Dice infatti Paolo : Capo della donna è l’uomo , come capo di ogni uomo è Cristo e capo di Cristo è Dio . Non fu creato l’uomo per la donna ma la donna per l’uomo . D’altronde nel Signore né la donna è senza l’uomo , né l’uomo senza la donna . Perché come la donna fu tratta dall’uomo , così l’uomo nasce dalla donna e tutto viene da Dio (1Cor 11 ) ). Le giovani siano affezionate ai loro mariti e ai figli , assennate , caste , diligenti nelle cure domestiche , buone , sottomesse ai loro mariti..( 1 Tit 2 )
Le mogli siano sottomesse ai loro mariti come al Signore , poiché il marito è capo della moglie come Cristo è capo della Chiesa e la salva . Ora come la Chiesa è sottomessa a Cristo , così anche le mogli debbono sottomettersi in ogni cosa ai loro mariti . Mariti amate le vostre mogli come Cristo ha amato la sua Chiesa fino a dare se stesso per lei . Così i mariti debbono amare le proprie mogli come il loro stesso corpo… . Questo del matrimonio è un grande mistero perché raffigura il rapporto tra Cristo e la Chiesa . Per questo il marito amerà la propria moglie come se stesso e la moglie rispetterà il marito .( Efes 5 )
Su queste basi e su questi insegnamenti del suo clero  ha riposato finora la famiglia della nostra società cristiana e per la loro mancanza sta naufragando .
Giuseppe Sesta            Palermo 20 Giugno 2011

domenica 14 agosto 2011

La Riforma elettorale di cui abbiamo bisogno

Di questi tempi  si ritorna a parlare anche in seno alla maggioranza di riformare la legge elettorale . Ma come al solito il dibattito è su chi deve scegliere i candidati da mettere in lista e non sugli impegni che essi devono assumere , nel presupposto peraltro confermato dall’art 67 della ns Costituzione che ad essi gli elettori debbano affidare una delega in bianco . Ma forse è proprio questa assenza di  vincoli di mandato il punto da riformare , il punto che più dovrebbe stare a cuore soprattutto a tutti gli adoratori del Verbo Democratico . L’art 67 infatti legittimando i Ribaltoni e i cambi di casacca di fatto espropria il Popolo del suo potere di decidere non solo la linea politica del paese , ma anche soprattutto le scelte legislative  in campo etico , che oggi rivestono fondamentale importanza . Infatti a causa dell’odierno imperante relativismo Etico occorre supplire mediante una legislazione di sostegno alla caduta dei valori fondanti del vivere civile . E piuttosto che fare esercitare tale indispensabile funzione a Lobbies più o meno occulte è meglio affidarla al Popolo per dotarla perlomeno di  una legittimazione  democratica secondo lo spirito dei tempi . Che sia quindi reso possibile al Popolo di indicare tramite il voto  oltre che i Partiti Politici anche le  Aggregazioni Etiche cui affidare il Governo del Paese .  In tale ottica più dei dati anagrafici dei candidati al Parlamento e dei loro informali e verbali impegni  , interessa acquisire una loro pubblica e formale  dichiarazione di adesione per tutta la durata del mandato elettorale ad un partito politico e ad una Aggregazione Etica Apartitica scelta tra le tante esistenti nel nostro paese come AC , ACLI  , il Forum delle Associazioni Familiari o i tanti movimenti di spiritualità   . Ora è questa una prassi introducibile anche senza riformare l’art 67 e fare nuove leggi elettorali  . Basta che i Partiti  limitino la loro sfera di azione alla Politica strettamente intesa come modo di strutturare la macchina pubblica e lascino piena libertà di coscienza e di voto in materia etica ( cosa che già si fa nel PDL ma non nel PD nè nella UDC ) . Questo copernicano cambio di visuale dei partiti  consentirebbe  di fatto l'ingresso in parlamento di  larghi e vitali settori della società civile impegnati nella difesa dei valori prepolitici e che in atto sono esclusi dal dibattito parlamentare , ridimensionerebbe lo strapotere dei partiti , contribuirebbe a rendere il dibattito parlamentare più sereno e costruttivo perché i parlamentari si aggregherebbero piuttosto sui contenuti del dibattito anziché su schieramenti  a prescindere . Infine un vero progresso di laicità per il nostro Parlamento e per il Bene della nostra Italia .

Giuseppe Sesta                     Palermo 22 Giugno 2011

La paralisi politica siciliana ha un nome : mancano veri capi

La crisi economica in atto impone a tutti di  ridurre le spese ma a quanto pare di questa esigenza  non pare rendersi conto la P.A. della nostra Sicilia che come  le cicale continua a fare strage delle pubbliche finanze , anzi   più di prima forse nel presagio di un ormai imminente cambiamento .  Infatti il Federalismo Fiscale che decentra risorse e spese della P. A. è ormai alle porte e pur con tutti gli ammortizzatori solidaristici che si possono immaginare , le  conseguenze per le Regioni  meno virtuose e più spendaccione ( e la Sicilia purtroppo è tra queste ) almeno nella prima fase di applicazione saranno sicuramente dolorose ed inevitabili come avviene per tutti gli ammalati  allo inizio della cura . Ora un minimo di previdenza e buon senso richiederebbe in chi è preposto al governo della Cosa Pubblica di cominciare a ridurre sprechi per rendere meno traumatica questa inevitabile transizione che ci costringerà a costo di lacrime e sangue a diventare efficienti e parsimoniosi . Ma a giudicare dalle notizie di stampa che rendono conto di continue beneficienze elargite alle clientele politiche di ciò non vi è avvisaglia alcuna .  Ora poiché è impensabile che pur con tutto lo accecamento per il proprio interesse particolare la nostra classe politica non si renda conto del baratro verso cui siamo diretti , l’unica spiegazione di questo stato di paralisi può esser attribuita ad un difetto di governance. In altri termini non vi è forse nessuna pubblica autorità che sia in grado grazie ad una chiara investitura popolare e ad una reale autorità morale , di sostenere il peso di questa Riforma e di mettersi alla testa  di questo Risanamento di cui la Sicilia ha urgente bisogno .   

Giuseppe Sesta                                                                 Palermo  13 Ottobre 2010