In questi giorni si
dibatte molto in casa cattolica sulla strategia da adottare per la difesa in Parlamento dei valori non
negoziabili della difesa della vita in tutti i suoi stadi , della famiglia naturale di uomo e
donna e della libertà di educazione come
diritto inalienabile dei genitori . E
sono molti che criticano il card Angelo Bagnasco segretario della CEI perché sarebbe
passato da un appoggio più o meno
esplicito al PDL ad un vero e proprio rompete le righe con l’ammettere la possibilità per un cattolico di votare anche
altri partiti pur di scegliere nelle loro liste candidati cattolici o di
dichiarata disponibilità a sostenere i
predetti valori . Certo è legittimo temere la dispersione delle forze . Ma
occorre chiedersi se sia lecito arrivare a tale auspicabilissima anzi
necessaria aggregazione in un modo qualsiasi ed in particolare se debba essere
fatta da un partito come sostengono
questi nostalgici del ‘ partito cattolico’ o al disopra e al di fuori dei partiti . In termini più netti la domanda da porsi è : fa bene all’Etica ed anche alla Politica la
loro convivenza dentro una stessa casa ?
Ora è innegabile che la confusione tra politica ed etica attuata nella prima repubblica sia a
sinistra che a destra non ha aiuto in passato i cattolici a
contrastare aborto e divorzio e blocca oggi la piena attuazione del
bipolarismo perché continua ad essere praticata a Sinistra . In conclusione non si può che dare un plauso
alla CEI perché è più avanti e più laica di certi cattolici . E che sia più
facile raccoglier il consenso sui temi etici al di fuori degli schieramenti
politici è confermato dalla recente costituzione in Parlamento dell’Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà promosso da Maurizio Lupi che ha raccolto ben
320 parlamentari provenienti da diversi
partiti .
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