domenica 14 agosto 2011

La Riforma elettorale di cui abbiamo bisogno

Di questi tempi  si ritorna a parlare anche in seno alla maggioranza di riformare la legge elettorale . Ma come al solito il dibattito è su chi deve scegliere i candidati da mettere in lista e non sugli impegni che essi devono assumere , nel presupposto peraltro confermato dall’art 67 della ns Costituzione che ad essi gli elettori debbano affidare una delega in bianco . Ma forse è proprio questa assenza di  vincoli di mandato il punto da riformare , il punto che più dovrebbe stare a cuore soprattutto a tutti gli adoratori del Verbo Democratico . L’art 67 infatti legittimando i Ribaltoni e i cambi di casacca di fatto espropria il Popolo del suo potere di decidere non solo la linea politica del paese , ma anche soprattutto le scelte legislative  in campo etico , che oggi rivestono fondamentale importanza . Infatti a causa dell’odierno imperante relativismo Etico occorre supplire mediante una legislazione di sostegno alla caduta dei valori fondanti del vivere civile . E piuttosto che fare esercitare tale indispensabile funzione a Lobbies più o meno occulte è meglio affidarla al Popolo per dotarla perlomeno di  una legittimazione  democratica secondo lo spirito dei tempi . Che sia quindi reso possibile al Popolo di indicare tramite il voto  oltre che i Partiti Politici anche le  Aggregazioni Etiche cui affidare il Governo del Paese .  In tale ottica più dei dati anagrafici dei candidati al Parlamento e dei loro informali e verbali impegni  , interessa acquisire una loro pubblica e formale  dichiarazione di adesione per tutta la durata del mandato elettorale ad un partito politico e ad una Aggregazione Etica Apartitica scelta tra le tante esistenti nel nostro paese come AC , ACLI  , il Forum delle Associazioni Familiari o i tanti movimenti di spiritualità   . Ora è questa una prassi introducibile anche senza riformare l’art 67 e fare nuove leggi elettorali  . Basta che i Partiti  limitino la loro sfera di azione alla Politica strettamente intesa come modo di strutturare la macchina pubblica e lascino piena libertà di coscienza e di voto in materia etica ( cosa che già si fa nel PDL ma non nel PD nè nella UDC ) . Questo copernicano cambio di visuale dei partiti  consentirebbe  di fatto l'ingresso in parlamento di  larghi e vitali settori della società civile impegnati nella difesa dei valori prepolitici e che in atto sono esclusi dal dibattito parlamentare , ridimensionerebbe lo strapotere dei partiti , contribuirebbe a rendere il dibattito parlamentare più sereno e costruttivo perché i parlamentari si aggregherebbero piuttosto sui contenuti del dibattito anziché su schieramenti  a prescindere . Infine un vero progresso di laicità per il nostro Parlamento e per il Bene della nostra Italia .

Giuseppe Sesta                     Palermo 22 Giugno 2011

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