domenica 14 agosto 2011

La paralisi politica siciliana ha un nome : mancano veri capi

La crisi economica in atto impone a tutti di  ridurre le spese ma a quanto pare di questa esigenza  non pare rendersi conto la P.A. della nostra Sicilia che come  le cicale continua a fare strage delle pubbliche finanze , anzi   più di prima forse nel presagio di un ormai imminente cambiamento .  Infatti il Federalismo Fiscale che decentra risorse e spese della P. A. è ormai alle porte e pur con tutti gli ammortizzatori solidaristici che si possono immaginare , le  conseguenze per le Regioni  meno virtuose e più spendaccione ( e la Sicilia purtroppo è tra queste ) almeno nella prima fase di applicazione saranno sicuramente dolorose ed inevitabili come avviene per tutti gli ammalati  allo inizio della cura . Ora un minimo di previdenza e buon senso richiederebbe in chi è preposto al governo della Cosa Pubblica di cominciare a ridurre sprechi per rendere meno traumatica questa inevitabile transizione che ci costringerà a costo di lacrime e sangue a diventare efficienti e parsimoniosi . Ma a giudicare dalle notizie di stampa che rendono conto di continue beneficienze elargite alle clientele politiche di ciò non vi è avvisaglia alcuna .  Ora poiché è impensabile che pur con tutto lo accecamento per il proprio interesse particolare la nostra classe politica non si renda conto del baratro verso cui siamo diretti , l’unica spiegazione di questo stato di paralisi può esser attribuita ad un difetto di governance. In altri termini non vi è forse nessuna pubblica autorità che sia in grado grazie ad una chiara investitura popolare e ad una reale autorità morale , di sostenere il peso di questa Riforma e di mettersi alla testa  di questo Risanamento di cui la Sicilia ha urgente bisogno .   

Giuseppe Sesta                                                                 Palermo  13 Ottobre 2010

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